Piccola città di origini bizantine, Santa Severina, arroccata su un’altura rocciosa che domina la Valle del Neto, a metà tra il mare Ionio e i monti della Sila, racconta, silenziosa, un’illustre storia millenaria intrecciata da celebri personaggi del potere temporale e spirituale.
Centro propulsore della vita del paese è il Castello, in cui la stessa storia è raccontata da ogni singola pietra. Al suo interno sono visitabili i musei archeologici del territorio e del castello con reperti che evocano le antiche popolazioni autoctone, quelle della colonizzazione greca d’occidente e che attestano le presenze bizantine, normanne, sveve, angioine , aragonesi e feudali.
Il piano superiore, la dimora gentile, si caratterizza per le volte affrescate nel 1750 dal pittore Francesco Jordano; nelle stanze sono esposte riproduzioni di costumi d’epoca e oggetti e cimeli afferenti all’opera lirica, e frequentemente vi si tengono concerti dei più svariati generi musicali. La scuderia, sul lato sud, fa spesso da cornice a mostre e convegni. I bastioni del lato nord ospitano il “Centro di documentazione e studi sulle fortificazioni della Calabria”, la mostra delle armi e delle armature e la mostra sul medioevo (torture, vita quotidiana…). Di recente istituzione, nell’ambiente dell’antica cisterna bizantina del castello, l’Enoteca comunale Valle del Neto, importante vetrina del territorio, nella quale sono attualmente presenti le aziende vitivinicole bagnate dal leggendario fiume Neto. Il castello domina su Piazza Campo pavimentata negli anni ottanta con l’impiego di diversi materiali che, abilmente disposti, disegnano una grande ellisse al cui centro prende forma la rosa dei venti, mentre all’esterno è collocata una complessa simbologia che rimanda a diversi rami del sapere scientifico. Sulla stessa piazza si affacciano maestosa la Cattedrale di impianto romanico, dedicata a Santa Anastasia e il Palazzo Arcivescovile nelle cui sale è ospitato il Museo Diocesano di Arte Sacra, autentico scrigno di bellezze storico-artistico che tramanda la storia della metropolia bizantina istituita alla fine del IX secolo. Ed ancora sulla stessa piazza regna solenne l’opera architettonica più antica e più preziosa di Santa Severina, il Battistero, vero gioiello dell’arte bizantina, sec. VII/IX secolo, il più antico monumento ecclesiastico aperto al culto in Calabria. Ma la bellezza di Santa Severina non si esaurisce nei suoi monumenti.
È l’intero paese, curato e armonioso, che imprime nella memoria del visitatore un piacevole ricordo da condividere con parenti amici, nel corso di tutto l’anno ma soprattutto nelle giornate e nelle serate estive quando è pervaso da un’insolita magia.
Anche il patrimonio ambientale che circonda il territorio di Santa Severina offre una delle area SIC (Siti di Importanza Comunitaria) del Marchesato di Crotone: Monte Fuscaldo, fa da spartiacque fra le valli dei fiumi Tacina e Neto.. Facili sentieri conducono attorno alla vetta, solcando improvvisi valloni, simili a piccoli canyon dove si rifugiano rapaci molto rari come il capovaccaio, il gufo reale, il nibbio reale. I terreni agricoli sono coltivati da profumati agrumi e diverse varietà autoctone di vitigni calabresi e ulivi secolari.
La Cooperativa Aristippo, da oltre un ventennio si occupa della gestione, promozione e valorizzazione di questo singolare e imponente patrimonio, (ultima nata l’Enoteca Valle del Neto è stata interamente curata dall’Aristippo dall’ideazione all’allestimento) rivolgendo la sua attenzione, negli ultimi anni, alla formazione di una coscienza storico-culturale nei più giovani, attraverso la messa in opera, nel Castello, di Laboratori di didattica sperimentale dei beni culturali.
La Pro Loco Siberene dal 1984 è l’associazione, che collabora con vari enti ed organizzazioni per promuovere diverse iniziative di carattere culturale investendo sull’aggregazione sociale di tutta la popolazione, con un occhio di riguardo verso i giovani, a cui da anni si propone l’esperienza del Servizio Civile Universale.
Siete tutti invitati e benvenuti alla scoperta di questa meraviglioso gioiello dai mille volti della bellezza e dalle infinite iniziative culturali.
Testo e foto a cura di Gianna Di Leo e Fernando Panza


